"De vulgari eloquentia" è un'opera di Dante Alighieri che si propone di indagare la lingua volgare e di stabilire le basi per una lingua letteraria italiana. L'opera è considerata un'opera pionieristica per la lingua italiana, in quanto rappresenta il primo tentativo di codificare e definire una lingua letteraria italiana.
"De vulgari eloquentia" è un'opera di Dante Alighieri, scritta in latino, che si propone di indagare la lingua volgare e di stabilire le basi per una lingua letteraria italiana. L'opera, incompiuta, si compone di due libri, di cui il secondo è rimasto interrotto.
Dante, nel "De vulgari eloquentia", si pone come obiettivo quello di dimostrare la necessità di una lingua poetica italiana che possa competere con la letteratura latina in termini di efficacia espressiva e bellezza. L'opera è considerata un'opera pionieristica per la lingua italiana, in quanto rappresenta il primo tentativo di codificare e definire una lingua letteraria italiana.
Nel "De vulgari eloquentia", Dante analizza la lingua volgare, distinguendola dalla lingua latina. Dante sostiene che la lingua volgare è più nobile del latino, in quanto è la lingua naturale del popolo, mentre il latino è una lingua artificiale. Dante analizza anche le diverse varietà di volgare, cercando di individuare la variante più nobile, quella che dovrebbe essere utilizzata per la letteratura.
Il "De vulgari eloquentia" è un'opera di grande attualità, in quanto affronta temi ancora oggi importanti, come la questione della lingua, la sua evoluzione e la sua funzione nella società. L'opera di Dante è un punto di riferimento fondamentale per la storia della lingua italiana e per la sua evoluzione.
Caratteristiche | Valore |
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Autore | Dante Alighieri |
Lingua | Latino |
Genere | Trattato |
Data di pubblicazione | 1304-1307 (circa) |
Numero di libri | 2 (incompiuto) |
Temi principali | Lingua volgare, lingua letteraria italiana, poesia |