Gli uomini e le rovine

Un'analisi profonda della decadenza europea

In "Gli Uomini e le Rovine", Julius Evola, partendo dai principi di un "tradizionalismo integrale", traccia un percorso incisivo attraverso la dottrina dello Stato e una visione generale della vita a carattere "rivoluzionario-conservatore".

Un'analisi critica del presente

Evola si pone in netta contrapposizione alle ideologie e ai miti che dominano il mondo dell'attuale decadenza europea, in particolare quella italiana. Anticapitalismo, antiliberalismo e anticomunismo sono solo alcuni dei temi affrontati con un'analisi critica e profonda.

Un ritorno alle origini

Il libro si propone come un ritorno alle origini, un recupero dell'idea aristocratica, gerarchica e qualitativa che ha costituito la base della tradizione occidentale. Evola esplora il senso dell'autorità e del vero Stato, l'ideale "organico", la denuncia della "demonia dell'economia" e il significato di un nuovo realismo antiborghese, positivo e antimarxista.

Un'analisi storica e politica

Evola si addentra nell'analisi della storia, denunciando lo "storicismo" e proponendo una revisione della nostra storia al di fuori delle falsificazioni della vulgata corrente. Il libro affronta anche il tema della "guerra segreta" condotta da forze mascherate nel campo politico-sociale, indicando le armi utilizzate in questa guerra che ha portato allo sfacelo dell'Europa tradizionale.

Un'opera controcorrente

"Gli Uomini e le Rovine" è un'opera controcorrente, un testo "reazionario" in senso positivo e legittimo, che si propone come un'analisi lucida e profonda della società contemporanea, offrendo una prospettiva alternativa e stimolante.