Questo libro analizza il ruolo della musica nella politica culturale del fascismo, esplorando come la musica è stata utilizzata per promuovere l'ideologia fascista, costruire il consenso popolare e controllare la cultura. L'autore offre una prospettiva unica sulla storia della musica italiana del XX secolo.
Sin dalla sua ascesa nel 1922, il regime fascista intraprese un vasto progetto di programmazione della "cultura popolare": varò una propria estetica, stabilì un canone artistico, costruì una tradizione in senso nazionalistico ed edificò un'enciclopedia culturale a proprio uso e consumo. Il programma d'indottrinamento delle masse e costruzione del consenso messo in atto dal regime fece leva soprattutto su un uso capillare dell'industria culturale, trasformata in una vera e propria "industria della persuasione".
Una ricca produzione di letteratura critica ha messo a tema negli ultimi anni l'industria culturale del fascismo, prendendo in esame i meccanismi di costruzione del consenso, l'esercizio della censura, la cultura popolare, l'apparato industriale e amministrativo, l'immaginazione coloniale, l'attività giornalistica e radiofonica ecc. Da questa operazione di riscoperta storiografica è stata inspiegabilmente tagliata fuori finora la componente musicale. Ciò ha portato a ignorare la grande parte di un paesaggio musicale quanto mai variegato, stratificato, polistilistico, che pervade il Ventennio in un fluire di parate militari, pellicole, grammofoni, radio.
Il presente volume intende colmare questa lacuna storiografica. L'obiettivo è promuovere, a cento anni dalla Marcia su Roma, una meditazione collettiva sul ruolo precipuo svolto dalla musica nella edificazione e divulgazione dei miti fondativi del fascismo e nei processi retorici di legittimazione e difesa del regime.
L'autore, Francesco Finocchiaro, è un ricercatore in Musicologia all'Università Statale di Milano. Si occupa principalmente dei rapporti fra composizione, teoria ed estetica nella musica del Novecento. Ha curato l'edizione italiana del trattato di Arnold Schönberg Il pensiero musicale (Astrolabio-Ubaldini, 2011) e ha pubblicato vari saggi sulla Scuola di Vienna ospitati in riviste internazionali. È presidente di Athena Musica, membro del "Saggiatore musicale", dello IAML e dell'International Musicological Society.
Questo libro è un'analisi approfondita del ruolo della musica nella politica culturale del fascismo. L'autore esplora il modo in cui la musica è stata utilizzata per promuovere l'ideologia fascista, per costruire il consenso popolare e per controllare la cultura. Il libro è ricco di esempi e di analisi dettagliate, e offre una prospettiva unica sulla storia della musica italiana del XX secolo.
Caratteristiche | Valore |
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Autore | Francesco Finocchiaro |
Editore | Lexis |
Collana | Biblioteca di Athena Musica |
Anno di pubblicazione | 2022 |
ISBN | 9791280136855 |
Formato | Copertina flessibile |
Pagine | 256 |
Lingua | Italiano |