Questo libro analizza la coscienza umana attraverso una prospettiva semiologica, esplorando il linguaggio della vita reale e il ruolo del corpo, dell'interazione con il mondo reale e delle relazioni sociali nella sua formazione. L'autore critica l'individualismo e l'idealismo, offrendo una visione innovativa e stimolante sulla natura della coscienza.
Questo libro, scritto da Tran Duc Thao, filosofo vicino a Sartre e a Merleau-Ponty, è un'analisi approfondita della coscienza umana. Pubblicato tra il 1974 e il 1975, il saggio propone una metodologia inedita per lo studio della coscienza, basata su un progetto semiologico fortemente debitore della tradizione marxista.
Thao, attraverso un'analisi semiologica, esplora il linguaggio della vita reale, un concetto originale che arricchisce la sua analisi. Il libro affronta le sfide provenienti dalle scienze, come la linguistica, la psicologia, la biologia, la paleoantropologia e la genetica, per comprendere come il corpo, l'interazione pratica con il mondo reale, il linguaggio e le relazioni sociali contribuiscono alla formazione della coscienza.
Sullo sfondo di un bilancio biografico e teorico del suo percorso intellettuale, Thao critica l'individualismo e l'idealismo, rivendicando il ruolo fondamentale del corpo, dell'interazione con il mondo reale e delle relazioni sociali nella formazione della coscienza. Il libro offre una prospettiva innovativa e stimolante sulla natura della coscienza umana, esplorando il suo legame con il mondo materiale e le relazioni sociali.
Editore | Castelvecchi |
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Data di pubblicazione | 28 novembre 2019 |
Lingua | Italiano |
Copertina | Flessibile |
Numero di pagine | 95 |
ISBN-10 | 8832828049 |
ISBN-13 | 978-8832828047 |
Peso | 186 g |
Dimensioni | 15 x 0.61 x 21 cm |