Un'analisi dettagliata delle condizioni di vita della classe operaia nell'Inghilterra del XIX secolo, con un'accusa feroce contro il capitalismo e le sue conseguenze sociali.
Nel 1845, Friedrich Engels, giovane e ricco borghese, si recò a Manchester per lavorare nella ditta del padre. Ciò che vide lo sconvolse profondamente: la schiavitù nelle fabbriche, la miseria dei quartieri operai, la competizione spietata per la sopravvivenza. Da questa esperienza nacque "La situazione della classe operaia in Inghilterra", un'opera che, ancora prima di Marx, anticipò il materialismo storico e il marxismo.
Manchester era la fabbrica del mondo, uno dei luoghi di nascita del capitalismo. Engels descrisse una città in cui uomini nuovi lavoravano, vivevano, soffrivano e lottavano in modo nuovo. I lavoratori, relegati per secoli nell'ombra della società, irrompevano sulla scena della storia. Engels li presentò non come vittime impotenti, ma come la classe operaia, il protagonista collettivo di quella rivoluzione comunista che avrebbe segnato il Novecento.
Engels analizzò in dettaglio le condizioni di vita della classe operaia: il lavoro massacrante nelle fabbriche, la povertà dilagante, l'alcolismo, la criminalità, la mancanza di istruzione e di assistenza sanitaria. Il suo libro è un'accusa feroce contro il capitalismo, che vedeva come un sistema che sfruttava e opprimeva i lavoratori.
"La situazione della classe operaia in Inghilterra" è un'opera di grande attualità, che continua a essere letta e studiata oggi. Le analisi di Engels sulla società industriale, sulla povertà, sulla disuguaglianza e sullo sfruttamento sono ancora oggi valide e ci aiutano a comprendere le sfide che affrontiamo nel mondo contemporaneo.
Caratteristiche | Valore |
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Autore | Friedrich Engels |
Editore | Feltrinelli |
Collana | Universale Economica |
Anno di pubblicazione | 2022 |
Lingua | Italiano |
Formato | Tascabile |
Pagine | 432 |
ISBN-13 | 9788807903823 |