Un'analisi ironica e nostalgica di ciò che abbiamo perso con l'avvento di internet: dalla noia alla capacità di memorizzare informazioni, dalla scrittura a mano alla privacy. Un libro che invita a riflettere sul nostro rapporto con la tecnologia e a riscoprire il valore di ciò che abbiamo perso.
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In un mondo sempre più connesso, ci siamo mai chiesti cosa abbiamo perso lungo il cammino? "100 Cose Perse Internet", scritto da Pamela Paul e Fabio Galimberti, ci invita a una riflessione nostalgica e ironica su ciò che il digitale ci ha sottratto, aprendo una finestra su un passato forse migliore, o semplicemente diverso.
Il libro non si limita a elencare oggetti o abitudini scomparse, ma scava a fondo nelle implicazioni culturali e sociali della rivoluzione digitale. Dalla semplice noia, che stimolava la creatività, alla capacità di memorizzare informazioni, passando per l'arte di scrivere lettere a mano e la bellezza dei libri cartacei, ogni capitolo è un piccolo gioiello di riflessione.
Il libro è un invito a riflettere sul nostro rapporto con la tecnologia e a riscoprire il valore di ciò che abbiamo perso, non per tornare indietro nel tempo, ma per vivere il presente in modo più consapevole e apprezzare le sfumature della vita analogica.
Pamela Paul, editorialista del New York Times, e Fabio Galimberti, hanno sapientemente intrecciato nostalgia e ironia, creando un'opera coinvolgente e stimolante. Il libro è pubblicato da Il Saggiatore nella collana La Piccola Cultura ed è disponibile in formato brossura.
Se siete alla ricerca di un libro che vi faccia riflettere sul nostro rapporto con la tecnologia e sul valore del passato, "100 Cose Perse Internet" è la scelta perfetta. Un'opera che vi accompagnerà in un viaggio nostalgico e ironico, alla scoperta di ciò che abbiamo perso e di ciò che possiamo ancora ritrovare.