Un'ode all'arrampicata e alla vita, un manuale per neofiti e un promemoria per esperti. Un viaggio emozionante nel mondo verticale, tra gioie, frustrazioni, successi e cadute, alla scoperta dei valori di condivisione, rispetto e amore per la natura.
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"Abituati a cadere. Braccia stanche, scarpette strette e altre gioie dell'arrampicata" è un libro edito da De Agostini che celebra l'arrampicata in tutte le sue sfaccettature, dalle gioie alle frustrazioni, dai successi alle inevitabili cadute. Scritto da Amedeo Cavalleri e dal collettivo dei Brocchi Sui Blocchi, questo libro è un'ode al mondo verticale, un manuale di sopravvivenza per neofiti e un promemoria per scalatori esperti.
Il libro accompagna il lettore in un viaggio emozionante nel mondo dell'arrampicata, esplorando le sensazioni uniche che questa disciplina regala: le gambe tremanti, il fiato corto, la gioia di raggiungere la cima, la paura di scivolare. Attraverso aneddoti divertenti e riflessioni personali, gli autori svelano il fascino di uno sport che, nonostante le difficoltà, riesce a conquistare chiunque lo provi.
Ma l'arrampicata è molto più di un semplice sport. È una metafora della vita, una palestra dove si imparano importanti lezioni: l'importanza di accettare i propri limiti, la necessità di fidarsi degli altri, il valore della perseveranza e la capacità di rialzarsi dopo una caduta. "Abituati a cadere" è un invito a superare le proprie paure, a mettersi in gioco e a non arrendersi mai, sia sulla roccia che nella vita.
Il libro è anche un manifesto dei valori dell'arrampicata: la condivisione, il rispetto per gli altri e per l'ambiente, la passione per la natura e la voglia di vivere in armonia con essa. Gli autori promuovono un'arrampicata divertente, lontana dalle logiche di competizione e di performance, un'arrampicata che si fa con gli amici, per il puro piacere di stare insieme e di godere della bellezza del mondo verticale.
"Abituati a cadere" è un libro per tutti, non solo per gli appassionati di arrampicata. È un libro che invita a risvegliare il proprio spirito ribelle, a immaginare un mondo diverso e a costruire un futuro in armonia con la natura. Per provarci, riprovarci e commettere nuovi errori, ma senza più paura, perché, come dice il titolo, arrampicando ci saremo ormai abituati a cadere.