Eyal Weizman denuncia l'uso delle nuove tecnologie digitali per occultare le tracce della violenza nelle guerre contemporanee. Un'analisi incisiva su come la fotografia satellitare viene manipolata e su come l'architettura forense può fornire una testimonianza attendibile delle violenze di stato.
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Come si possono occultare le tracce della violenza da una scena del crimine utilizzando immagini satellitari? Eyal Weizman solleva una questione inquietante sulle nuove tecnologie digitali e la loro applicazione nell'architettura forense. La fotografia satellitare, pur essendo uno strumento investigativo potente, presenta un limite significativo: la risoluzione. Le restrizioni sulla risoluzione delle immagini satellitari di dominio pubblico impediscono di distinguere dettagli inferiori a un singolo pixel.
Questo significa che prove di bombardamenti o indizi di attività umana entro un'area di mezzo metro quadrato possono essere nascosti o contestati legalmente. Weizman ci offre un'analisi incisiva di come la figura del testimone si sia evoluta con l'avanzare della tecnologia.
Il saggio esplora come l'architettura forense possa fornire una testimonianza attendibile delle violenze di stato in contesti legali e politici diversi. Weizman prospetta nuove modalità per rendere la prassi dell'architettura forense uno strumento di verità e giustizia.
"Architettura forense" è un libro essenziale per chiunque voglia comprendere le sfide e le opportunità che le nuove tecnologie presentano nel campo della giustizia e dei diritti umani.