Un diario di viaggio in Unione Sovietica degli anni '60, che racconta l'esperienza di un archivista italiano in un mondo in profonda trasformazione. Il libro offre un'immagine viva e autentica di un'epoca in cui l'URSS, pur non essendo più sotto il dominio staliniano, non aveva ancora conosciuto il disgelo.
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Nel 1963, Claudio Pavone, storico e archivista italiano, intraprende un viaggio in Unione Sovietica, un'esperienza che lo porta a conoscere un mondo in profonda trasformazione. Il suo diario, pubblicato postumo nel 2016 da Laterza, ci restituisce un'immagine viva e autentica di un'epoca in cui l'URSS, pur non essendo più sotto il dominio staliniano, non aveva ancora conosciuto il disgelo.
Il viaggio di Pavone inizia da Praga, attraversando la Polonia e le pianure ucraine, fino a raggiungere Mosca, Leningrado e Kiev. In questo viaggio, l'autore non solo osserva il paesaggio e la vita quotidiana, ma si immerge nella storia e nella cultura del paese, incontrando persone, partecipando a discussioni e raccogliendo impressioni.
Attraverso le pagine di questo diario, il lettore può rivivere l'esperienza di Pavone, entrando in contatto con un mondo lontano e affascinante. Il libro è un'occasione per riflettere sulla storia dell'Unione Sovietica, sulle sue contraddizioni e sulle sue trasformazioni, ma anche per scoprire la passione e la curiosità di un grande storico italiano.
"Aria di Russia" è un'opera di grande valore storico, che ci permette di conoscere un'epoca ormai lontana attraverso gli occhi di un osservatore attento e sensibile. Il libro è un'occasione per approfondire la conoscenza dell'Unione Sovietica, ma anche per riflettere sul ruolo della storia e dell'archivistica nella società contemporanea.