Questo libro racconta la vita e la carriera di Carlo Chiti, un ingegnere italiano che ha lasciato un segno indelebile nel mondo dell'automobilismo, lavorando con alcune delle più prestigiose scuderie del mondo, come Alfa Romeo, Ferrari, ATS, Autodelta e Minardi. Il libro ripercorre la sua carriera, dai primi successi con l'Alfa Romeo alla sua esperienza alla Ferrari, fino al suo ritorno all'Alfa Romeo e alla fondazione della sua scuderia, la Autodelta.
"Chiti 100" è un volume edito da ASI Service che celebra la vita e la carriera di Carlo Chiti, uno dei più grandi ingegneri automobilistici italiani, nel centesimo anniversario della sua nascita. Il libro, in grande formato, racconta la storia di un uomo che ha lasciato un segno indelebile nel mondo delle corse, lavorando con alcune delle più prestigiose scuderie del mondo, come Alfa Romeo, Ferrari, ATS, Autodelta e Minardi.
Nato a Pistoia nel 1924, Chiti si laureò in Ingegneria Aeronautica all'Università di Pisa. La sua passione per le auto lo portò all'Alfa Romeo nel 1952, dove entrò a far parte del reparto corse. La sua intelligenza e il suo talento non passarono inosservati e, nel 1957, Enzo Ferrari lo chiamò a Maranello per sostituire l'ingegnere Andrea Fraschetti nel progetto della Ferrari 156 F1, la prima vettura di Formula 1 a motore posteriore della Casa.
Sotto la guida di Chiti, la Scuderia di Maranello dominò la Formula 1, vincendo due titoli mondiali: nel 1958 con Mike Hawthorn e nel 1961 con Phil Hill. Il suo ingegno creativo aiutò a dare vita a vetture leggendarie come la Ferrari 250 GTO, considerata ancora oggi una delle auto più belle e iconiche di tutti i tempi.
Nel 1961 lasciò la prestigiosa posizione di direttore tecnico della Ferrari per solidarietà con gli 'Angeli Ribelli', i dirigenti del Cavallino che chiedevano più rispetto al Drake. Chiti era un uomo di principi, che non si piegava alle pressioni e che metteva sempre la sicurezza dei piloti al primo posto. Fu l'unico a realizzare un serbatoio sicuro anti-fiamme perché non sopportava di veder morire i piloti.
Nel 1966 Chiti lasciò la Ferrari per tornare all'Alfa Romeo, dove assunse la carica di Direttore Generale dell'Autodelta. Con la sua nuova squadra, si concentrò sul Mondiale Marche, ottenendo la vittoria nel 1975 con l'Alfa Romeo 33TT12, ripetendosi anche nel 1977. Le sue vetture, caratterizzate da un design innovativo e da prestazioni eccezionali, dominarono le competizioni, regalando all'Alfa Romeo successi storici.
Carlo Chiti rimase una figura di spicco nel mondo dell'automobilismo fino alla sua morte nel 1994. La sua passione per le auto e il suo talento ingegneristico hanno contribuito a scrivere la storia di questo sport. Le sue innovazioni e le sue vetture leggendarie continuano a ispirare le nuove generazioni di ingegneri e appassionati di motori.
Caratteristiche | Valore |
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Autore | Danilo Castellarin |
Editore | ASI Service |
Anno di pubblicazione | 2024 |
Formato | Grande formato |
Lingua | Italiano |
ISBN | 9791281646032 |