Un'opera che unisce le tavole a fumetti di Alfredo Chiappori, ritrovate nell'archivio del disegnatore, e le lettere della zia di Marco Bechis, per raccontare il golpe cileno del 1973. Un racconto intenso e toccante, che analizza il contesto storico e le conseguenze del colpo di Stato.
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A 50 anni dal tragico golpe in Cile, rivivere gli eventi del settembre 1973 attraverso le intense tavole di Alfredo Chiappori, pubblicate originariamente su Linus nel novembre dello stesso anno, e le toccanti lettere della zia di Marco Bechis. Un'opera che unisce arte e testimonianza per comprendere a fondo uno dei momenti più bui della storia cilena.
Questo libro non è solo un racconto a fumetti, ma un vero e proprio documento storico. Le tavole di Alfredo Chiappori, ritrovate nell'archivio del disegnatore, catturano l'atmosfera tesa e drammatica del periodo che precedette il colpo di Stato. Le immagini, piene di simbolismo e di satira politica, ci mostrano la realtà di un paese sull'orlo del collasso, con le sue contraddizioni e le sue ingiustizie.
A completare il quadro, le lettere scritte dall'anziana zia Zizi a familiari trasferitisi in Italia. Queste missive, ritrovate da Marco Bechis, offrono una prospettiva intima e personale sugli eventi, raccontando la vita quotidiana sotto la dittatura e le paure di un popolo oppresso. Le lettere di Zizi aggiungono un tocco di umanità alla narrazione, rendendo più palpabile la sofferenza e la resistenza del popolo cileno.
Il libro non si limita a raccontare il golpe, ma analizza anche il contesto storico che lo ha reso possibile. Si parla dell'influenza della CIA, delle multinazionali, delle grandi banche e della Chiesa, tutti attori che hanno contribuito a destabilizzare il governo di Allende. Un'analisi che ci aiuta a comprendere le cause profonde del golpe e le sue conseguenze a lungo termine.
Questo libro è un'opera fondamentale per comprendere la storia del Cile e per riflettere sulle conseguenze del golpe, ancora oggi presenti nella società cilena. Un'opera che ci invita a non dimenticare il passato e a impegnarci per un futuro più giusto ed equo.