Un'analisi approfondita dei luoghi e dei metodi di conservazione del cibo dall'epoca romana all'età moderna, con un focus particolare sull'opera di Columella e Artusi. Un viaggio interdisciplinare nella cultura materiale, per scoprire come le antiche civiltà affrontarono la sfida della conservazione degli alimenti.
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Il libro "Conservare il cibo da Columella ad Artusi" edito da Felici, rappresenta un'affascinante esplorazione interdisciplinare dei metodi e dei luoghi utilizzati per la conservazione degli alimenti, dall'antica Roma fino all'epoca moderna. Un tema cruciale, spesso trascurato, ma fondamentale per la sopravvivenza e lo sviluppo delle società nel corso della storia.
In un mondo in cui la disponibilità di cibo era limitata e soggetta a stagionalità e fattori ambientali, la capacità di conservare gli alimenti rappresentava una sfida cruciale. Questo libro analizza come le antiche comunità affrontarono questa sfida, progettando e realizzando luoghi di conservazione ingegnosi e funzionali.
Il volume mette in luce la sorprendente continuità nell'utilizzo di questi luoghi di conservazione, prendendo come riferimento due figure emblematiche: Lucio Giunio Moderato Columella, agronomo romano del I secolo d.C., e Pellegrino Artusi, gastronomo italiano del XIX secolo. Attraverso le loro opere, "De re rustica" e "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene", si evidenzia come le tecniche e i principi della conservazione si siano tramandati nel tempo.
Attraverso un approccio interdisciplinare, il libro esamina gli aspetti costruttivi e funzionali dei luoghi di conservazione, analizzandone l'evoluzione nei diversi periodi storici. Un'opera che offre una nuova prospettiva sulla cultura materiale e sulla sua importanza per la comprensione del nostro passato.
Un libro imperdibile per gli appassionati di storia, archeologia, gastronomia e per chiunque sia interessato a scoprire le radici della nostra cultura alimentare.