Eva Cantarella offre una rilettura provocatoria del mito di Antigone, smontando le basi della sua presunta virtù e contestando il ruolo di despota attribuito a Creonte. Un'analisi spietata e controcorrente dell'eroina tragica per eccellenza.
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In "Contro Antigone, o, Dell'egoismo sociale", Eva Cantarella, una delle più grandi studiose italiane di diritto greco, offre una rilettura provocatoria e controcorrente della figura di Antigone, l'eroina tragica per eccellenza.
Cantarella smonta le basi del mito di Antigone, mettendo in discussione la sua presunta virtù e il ruolo di despota attribuito a Creonte. Lungi dall'essere un simbolo di ribellione e giustizia, Antigone viene presentata come una figura complessa, mossa da una "disperata follia di annientamento e di distruzione", il cui unico amore è la morte.
L'autrice esplora la distanza tra il mito e il personaggio sofocleo, rivelando lati sorprendentemente negativi dell'eroina e contestando l'immagine di Creonte come tiranno. Attraverso un'analisi rigorosa e un'argomentazione serrata, Cantarella traccia un profilo di Antigone spiazzante e divisivo, invitando il lettore a riconsiderare le proprie certezze.
"Contro Antigone, o, Dell'egoismo sociale" è un libro che stimola la riflessione e invita a guardare oltre le apparenze. Un'opera fondamentale per chiunque voglia approfondire la conoscenza del mito di Antigone e confrontarsi con una prospettiva inedita e provocatoria.