Un'indagine storica e filosofica che, partendo da un processo per infanticidio nella Bologna del 1709, solleva interrogativi fondamentali sull'esistenza umana e sulla natura dell'anima. La storia di Lucia, una donna del XVII secolo, si intreccia tragicamente con quella del figlio, in un contesto culturale che definiva i confini tra la vita e la morte.
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Immergiti nella Bologna del 1709 con "Dare l'anima: storia di un infanticidio", un'opera che intreccia la cronaca di un processo per infanticidio con le complesse questioni filosofiche e morali dell'epoca. Adriano Prosperi ci guida attraverso un'indagine storica avvincente, dove la sorte di una madre e del suo bambino diventano il fulcro di un dibattito sull'essenza della vita e della natura dell'anima.
La vita di Lucia, una donna del XVII secolo, si intreccia tragicamente con quella del figlio, concepito, partorito e ucciso. La sua vicenda, comune a molte donne dell'epoca, si inserisce in un contesto culturale che definiva i confini tra la vita e la morte, tra l'umano e il divino. Il processo a cui Lucia viene sottoposta diventa un palcoscenico per un acceso confronto tra teologia, morale e scienza.
Attraverso un'accurata ricerca storica, Prosperi esplora le concezioni dell'identità umana e i rituali che segnavano il passaggio tra la vita e la morte. Il libro solleva interrogativi profondi sulla natura dell'essere umano e sulla sua unicità, invitando il lettore a riflettere su temi ancora oggi di grande attualità.
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