Questo libro analizza la psichiatria coloniale, mostrando come essa sia stata utilizzata per giustificare e perpetuare il dominio coloniale. Fanon descrive la violenza quotidiana e invisibile che caratterizza la vita dei colonizzati, e invita la psichiatria a riconoscere che è "impossibile guarire" in un contesto di oppressione e di arbitrio.
In questo libro, Frantz Fanon, psichiatra e scrittore noto per il suo impegno anticoloniale, analizza in modo profondo e incisivo la psichiatria coloniale, svelando le sue contraddizioni e i suoi limiti.
Fanon ripercorre le teorie psichiatriche e psicanalitiche dell'epoca, mostrando come esse siano state utilizzate per giustificare e perpetuare il dominio coloniale. La sua analisi è un'archeologia sovversiva che rivela i paradossi e le contraddizioni di queste teorie, mettendo in luce la loro natura etnocentrica e razzista.
Fanon descrive la violenza quotidiana e invisibile che caratterizza la vita dei colonizzati, una violenza che si manifesta in diverse forme, dalla discriminazione sociale alla violenza fisica, e che ha un impatto profondo sulla loro salute mentale.
Il libro affronta l'enigma politico della differenza, della malattia e della cura. Fanon sostiene che la psichiatria deve riconoscere che è "impossibile guarire" in un contesto di oppressione e di arbitrio. La psichiatria è invitata a interrogare conflitti e omissioni, e a confrontarsi con la complessità della differenza culturale e sociale.
Decolonizzare la follia è un'opera fondamentale per comprendere il colonialismo e la sua eredità. Il libro è un invito a decolonizzare il pensiero, a liberarsi dai pregiudizi e dalle discriminazioni che ancora oggi affliggono le società contemporanee.
Caratteristiche | Valore |
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Autore | Frantz Fanon |
Curatore | Roberto Beneduce |
Editore | Ombre Corte |
Anno di pubblicazione | 2020 |
Numero di pagine | 210 |
Formato | Paperback |
Lingua | Italiano |