Un'edizione arricchita del capolavoro di Cesare Beccaria, con una raccolta di lettere e documenti che ne illustrano la genesi e l'impatto culturale. Un'analisi illuminante del sistema penale del suo tempo, che ha gettato le basi per il diritto penale moderno e stimola una riflessione sui temi della giustizia e della libertà.
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Immergiti nel pensiero rivoluzionario di Cesare Beccaria con l'edizione Einaudi del suo capolavoro, "Dei delitti e delle pene", arricchita da una preziosa raccolta di lettere e documenti che ne testimoniano la genesi e l'impatto culturale nell'Europa del Settecento.
Pubblicato per la prima volta nel 1764, "Dei delitti e delle pene" è un'analisi illuminante e appassionata del sistema penale del suo tempo. Beccaria, con argomentazioni razionali e umanitarie, critica aspramente la tortura, la pena di morte e le pratiche giudiziarie arbitrarie, sostenendo la necessità di un sistema legale più giusto, proporzionato e orientato alla riabilitazione del reo.
Questa edizione Einaudi offre un'immersione ancora più profonda nel contesto storico e culturale in cui l'opera è nata e si è diffusa. La raccolta di lettere e documenti inediti permette di seguire da vicino il dibattito acceso che "Dei delitti e delle pene" ha suscitato tra intellettuali, politici e giuristi dell'epoca, rivelando l'influenza che ha avuto sulla nascita del pensiero illuminista e sulle riforme legislative in molti paesi europei.
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