Questo volume raccoglie i diari di Cesare Zavattini dal 1941 al 1958, offrendo uno sguardo intimo sulla vita e il pensiero di uno dei più importanti sceneggiatori italiani. Cronaca personale e storia si intrecciano, rivelando un ritratto appassionato e sincero dell'autore e del suo tempo, arricchito da spunti creativi inediti.
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Questo prezioso volume raccoglie i diari di Cesare Zavattini, uno degli artisti più originali e complessi del Novecento, coprendo il periodo che va dal 1941 al 1958. Curati da Valentina Fortichiari e Gualtiero De Santi, questi scritti offrono uno sguardo intimo e profondo sulla vita e sul pensiero di uno dei più importanti sceneggiatori italiani.
Dai quaderni di Zavattini emerge un'intensa commistione di cronaca personale e storia italiana. Il lettore ha la possibilità di entrare nella mente di un uomo che ha vissuto in prima persona gli eventi cruciali del suo tempo, offrendo una prospettiva unica e coinvolgente.
Zavattini, con disarmante sincerità, racconta la sua vita, i suoi sentimenti, le sue riflessioni su temi importanti come la pace e l'esistenza di Dio. La sua scrittura, autobiografica e ricca di immagini, ci regala un ritratto appassionato e preciso dei protagonisti e degli eventi del suo tempo.
Tra le pagine dei diari, troviamo anche preziose anteprime inedite di soggetti cinematografici e progetti letterari e poetici. Un corpus di poetica di valore inestimabile per chi desidera approfondire la creatività e il processo artistico di Zavattini.
Non mancano momenti di lirismo, come le descrizioni delle passeggiate nei luoghi a lui cari: Luzzara, il suo paese natale, il fiume Po e Roma. L'amore per la sua numerosa famiglia e per il padre, figura onnipresente nei suoi scritti, aggiunge un tocco di commozione e umanità.
Zavattini emerge come un intellettuale raffinato, curioso e colto, che si interroga costantemente sul proprio lavoro, sulla vita e sui sentimenti, delineando con arguzia critica i ritratti di coloro che hanno incrociato il suo cammino.
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