Un diario che offre una prospettiva inedita sulla Prima Guerra Mondiale attraverso gli occhi di un uomo che, pur non combattendo in prima linea, vive la guerra nel suo quotidiano. Una lucida analisi della condizione umana in un periodo storico segnato dal conflitto.
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Il libro "Diario di un imboscato" di Attilio Frescura, pubblicato da Mursia, non è un semplice racconto di guerra, ma una profonda analisi della condizione umana in un periodo storico segnato dal conflitto. Lungi dall'essere una cronaca diretta dal fronte, il diario offre una prospettiva inedita: quella di chi, pur non essendo in prima linea, vive la guerra nel suo quotidiano, tra permessi, licenze e il costante confronto con chi combatte.
Come spiega lo stesso Frescura nella prefazione, il termine "imboscato" assume sfumature diverse a seconda del punto di vista. Chi combatte al fronte considera "imboscato" chi si trova in una posizione più sicura, e viceversa. Questa ambiguità del termine riflette la complessità delle esperienze individuali durante la guerra.
L'autore, pur non schierandosi apertamente contro la guerra, non risparmia critiche e riflessioni sugli aspetti più controversi del conflitto. Attraverso i suoi occhi, il lettore può cogliere le contraddizioni, le ingiustizie e le assurdità di un evento che ha segnato profondamente la storia del Novecento.
Il "Diario di un imboscato" è un documento storico di grande importanza, in quanto offre una testimonianza diretta e sincera di un'epoca travagliata. Le riflessioni di Frescura, spesso amare e disilluse, ci aiutano a comprendere meglio le dinamiche sociali e psicologiche che hanno caratterizzato la Prima Guerra Mondiale.
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