Questo libro analizza i testamenti scritti nella Trieste asburgica tra la fine del Settecento e l'Ottocento, offrendo uno spaccato unico sulla società, le relazioni familiari e le aspirazioni di un'epoca. Attraverso le disposizioni testamentarie, scopriamo non solo le dinamiche familiari e le eredità materiali, ma anche i sentimenti profondi che animavano le persone di quel tempo.
"Diletta moglie, amati figli" è un viaggio affascinante nel cuore della Trieste asburgica, attraverso le parole dei suoi abitanti. Il libro di Diana De Rosa analizza i testamenti scritti tra la fine del Settecento e l'Ottocento, offrendo uno spaccato unico sulla società, le relazioni familiari e le aspirazioni di un'epoca.
Attraverso le disposizioni testamentarie, scopriamo non solo le dinamiche familiari e le eredità materiali, ma anche i sentimenti profondi che animavano le persone di quel tempo. Le parole dei testatori rivelano affetto, preoccupazione, speranza e persino rimpianto, offrendo un ritratto intimo e autentico della vita quotidiana a Trieste.
I testamenti ci raccontano anche di una Trieste cosmopolita, dove l'influenza austriaca si intrecciava con le tradizioni locali. L'illuminata legislazione austriaca, che aveva reso uguali nella successione i maschi e le femmine, ha contribuito a creare una società più aperta e moderna, come si evince dalle disposizioni testamentarie che riflettono questa nuova realtà.
"Diletta moglie, amati figli" è un'occasione unica per immergersi nella storia di Trieste, per conoscere le sue persone, le loro abitudini e i loro sogni. Un libro che ci invita a riflettere sul valore della famiglia, dell'amore e della memoria, e che ci ricorda che le parole dei nostri antenati possono ancora oggi insegnarci molto sulla vita e sulla società.
Autore | Diana De Rosa |
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Editore | Le Lettere |
Anno di pubblicazione | 2010 |
Lingua | Italiano |
ISBN-13 | 9788860873071 |
ISBN-10 | 886087307X |
Formato | Copertina rigida |
Pagine | 200 |