Questo libro è un discorso di Dostoevskij su Puškin, in cui lo celebra come modello supremo dell'"uomo russo", analizzando la sua opera e il suo ruolo nella cultura russa. Dostoevskij definisce Puškin un fenomeno straordinario e profetico, un'icona che ha illuminato il cammino della Russia, contribuendo alla sua autocoscienza.
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Questo libro, "Discorso su Puškin", è un'opera di Fëdor Dostoevskij, scritta nel 1880, in occasione dell'inaugurazione del monumento a Puškin a Mosca. In questo discorso, Dostoevskij celebra Puškin come modello supremo dell'"uomo russo", analizzando la sua opera e il suo ruolo nella cultura russa.
Dostoevskij definisce Puškin un fenomeno straordinario e profetico, un'icona che ha illuminato il cammino della Russia, contribuendo alla sua autocoscienza. Il suo genio ha contribuito a plasmare l'identità russa, mostrando al mondo la bellezza e la complessità dell'anima russa.
Dostoevskij divide l'attività di Puškin in tre periodi, analizzando l'evoluzione del suo stile e dei suoi temi. Il primo periodo è caratterizzato dall'influenza dei poeti europei, come Parny e Byron, ma già in questo periodo si intravede la sua originalità e la sua capacità di esprimere la realtà russa.
Il discorso di Dostoevskij è un'analisi profonda e appassionata del genio di Puškin, un'opera che ha contribuito a consolidare il suo ruolo di padre della letteratura russa. Questo libro è un'occasione per riscoprire la grandezza di Puškin e per comprendere il suo profondo impatto sulla cultura russa.
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