Un'analisi psicanalitica approfondita delle implicazioni dell'autodeterminazione nell'identificazione sessuata, esplorando il legame tra le nuove forme di sessuazione, l'amore materno e le dinamiche psichiche dei soggetti del XXI secolo.
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"Disforia di genere" di Jean-Pierre Lebrun e Charles Melman, pubblicato da Castelvecchi, offre una profonda analisi delle implicazioni dell'autodeterminazione nell'identificazione sessuata. Attraverso la storia di Sasha, un bambino che a otto anni esprime il desiderio di cambiare genere, il libro invita a una riflessione collettiva sulle nuove forme di sessuazione e il loro impatto sulla società contemporanea.
Il testo si sviluppa attraverso un intenso dialogo tra due esperti psichiatri e psicanalisti, Lebrun e Melman, che esplorano il legame tra la diffusione delle identità LGBTQIA+ e l'esaltazione dell'amore materno, il rifiuto della disparità soggettiva e il paradosso delle nuove segregazioni sociali. I due autori analizzano come la liberazione da ogni condizionamento possa paradossalmente portare al venir meno del desiderio.
Il libro indaga come l'amore materno, con la sua capacità di mettere in scacco la Legge, influenzi le nuove forme di sessuazione e l'identità di genere.
Viene esaminato il rifiuto di riconoscere la disparità soggettiva tra le persone e come questo possa portare alla proliferazione di nuove forme di segregazione sociale.
Gli autori riflettono sul paradosso per cui la liberazione da ogni condizionamento possa coincidere con un affievolimento del desiderio.
"Disforia di genere" è un testo avvincente e scorrevole, adatto a tutti i lettori interessati a comprendere le dinamiche psichiche dei soggetti del XXI secolo. Offre una chiave di lettura indispensabile per orientarsi nella complessa messa in discussione delle fondamenta della nostra umanità.
Parole chiave: Disforia di genere, psicanalisi, identità di genere, LGBTQIA+, amore materno, segregazione sociale, desiderio, Jean-Pierre Lebrun, Charles Melman, Castelvecchi, psichiatria, autodeterminazione.