Un'analisi del rapporto tra San Francesco, Giotto e Dante, in cui le loro diverse interpretazioni del santo rivelano la nascita di un nuovo spirito europeo.
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"Doppio ritratto: San Francesco in Dante e Giotto" di Massimo Cacciari, edito da Adelphi, esplora l'affascinante intreccio tra arte, letteratura e spiritualità nel Medioevo italiano. Il saggio analizza come due dei più grandi maestri del volgare europeo, Giotto e Dante, abbiano interpretato la figura rivoluzionaria di San Francesco d'Assisi.
Cacciari mette in luce come l'incontro tra Giotto e Dante avvenga proprio nel tentativo di rappresentare San Francesco, quasi a suggerire che la nascita del loro nuovo linguaggio espressivo sia intrinsecamente legata alla necessità di comunicare l'essenza del santo. Tuttavia, questo incontro si rivela ben presto un conflitto, poiché le loro interpretazioni della rivoluzione francescana divergono in modo significativo.
L'autore evidenzia come entrambe le interpretazioni, pur nella loro genialità, non riescano a rendere pienamente giustizia al "crocefisso di Assisi", tradendo in qualche modo lo spirito originario del santo. Tuttavia, è proprio attraverso questi "tradimenti", attraverso queste diverse prospettive, che si afferma quello spirito innovatore che segnerà la nascita della nuova Europa.
Cacciari offre un'analisi acuta e stimolante, invitando il lettore a riflettere sul ruolo dell'arte e della letteratura nella costruzione dell'identità culturale europea. Il saggio, pur nella sua brevità, offre spunti di riflessione profondi e duraturi, aprendo nuove prospettive sull'interpretazione di figure chiave del Medioevo italiano.
Questo libro è ideale per chiunque sia interessato all'arte, alla letteratura e alla storia del Medioevo, nonché per chi desidera approfondire la figura di San Francesco d'Assisi e il suo impatto sulla cultura europea.