Ecolalie. Saggio sull'oblio delle lingue

Ecolalie: un viaggio nell'oblio delle lingue

"Ecolalie. Saggio sull'oblio delle lingue" di Daniel Heller-Roazen è un'opera affascinante che esplora le profondità del linguaggio e la sua relazione con l'oblio. Il libro prende il nome dal fenomeno dell'ecolalia, un disturbo che consiste nel ripetere involontariamente parole o frasi pronunciate da altre persone. Heller-Roazen, però, va oltre la definizione medica, riconducendo l'ecolalia alle radici più profonde del linguaggio stesso.

Un'eco di parole perdute

Attraverso ventuno capitoli, l'autore ci guida in un viaggio attraverso la mitologia, la psicoanalisi, la teologia, la letteratura e la linguistica, mostrando come ogni lingua sia l'eco di un'altra, portando con sé la testimonianza di un passato linguistico. La tesi di fondo è che ogni lingua è l'eco di quella babele infantile la cui cancellazione rende possibile la parola.

Un'analisi profonda e multiforme

Heller-Roazen analizza il rapporto tra oralità e scrittura, la memoria e l'oblio, e la facoltà umana di creare e perdere lingue. Il suo percorso ci porta da Ovidio a Dante, da Edgar Allan Poe a Elias Canetti, dalle lingue sacre dell'ebraismo e dell'islam ai dialetti in via di sparizione, dalla lingua materna dei poeti alla lingua ideale dei dotti.

Un libro che apre nuovi orizzonti

"Ecolalie" è un libro che apre nuovi orizzonti sul linguaggio e sulla sua complessa relazione con la memoria, l'oblio e la cultura. Un'opera che invita a riflettere sulla natura stessa del linguaggio e sul suo ruolo nella nostra vita.