Erano tutti miei figli

Un dramma che scuote le coscienze

"Erano tutti miei figli" è un'opera teatrale di Arthur Miller, pubblicata nel 1947, che racconta la storia di Joe Keller, un uomo d'affari che durante la seconda guerra mondiale ha venduto pezzi di ricambio difettosi per gli aerei, causando la morte di 21 piloti. La vicenda è ambientata subito dopo la guerra, quando Joe è ormai un uomo ricco e rispettato, ma il suo passato torna a perseguitarlo con l'arrivo di una giovane donna, figlia del socio che Joe ha sacrificato per salvarsi.

Un conflitto morale

Il dramma esplora il conflitto morale tra la responsabilità individuale e il desiderio di successo, tra la lealtà familiare e la giustizia sociale. Joe, pur consapevole delle sue colpe, si rifiuta di ammetterle, convinto che il suo gesto fosse necessario per il bene della sua famiglia. La sua ipocrisia e la sua incapacità di assumersi la responsabilità delle sue azioni lo portano alla rovina, ma anche alla consapevolezza del suo errore.

Un'opera di grande attualità

"Erano tutti miei figli" è un'opera di grande attualità, che affronta temi come la corruzione, la responsabilità sociale e il costo della guerra. Il dramma di Miller è un monito contro l'avidità e l'indifferenza, e un invito a riflettere sul valore della verità e della giustizia.

Un capolavoro del teatro americano

"Erano tutti miei figli" è considerato uno dei capolavori del teatro americano. L'opera è stata tradotta in numerose lingue e rappresentata in tutto il mondo. Nel 1948 è stato realizzato un adattamento cinematografico con Edward G. Robinson nel ruolo di Joe Keller.

Se sei appassionato di teatro e di drammi che affrontano temi sociali importanti, "Erano tutti miei figli" è un'opera che non puoi perdere.