Questo libro esplora il rapporto tra l'uomo e le nuove tecnologie digitali, analizzando l'impatto del digitale sul corpo e sulla percezione, con particolare attenzione al concetto di "carne" di Merleau-Ponty. L'autrice propone una riflessione critica e globale sulla rivoluzione tecnologica, offrendo una prospettiva postumana e non antropocentrica.
"Che cos'è il digitale e come può essere definito? Cos'ha da dire la tradizione fenomenologica, sviluppatasi più di un secolo fa, su tale questione? Come percepiamo e come entriamo in relazione con oggetti, eventi e ambienti nell'era digitale? Come viviamo il nostro corpo e come questo si modifica in ambienti diversi da quello analogico, per esempio nella realtà virtuale o nella realtà aumentata?" (p. 11). Sono queste le domande alla base del testo "Fenomenologia del digitale. Corpi e dimensioni al tempo dell'intelligenza artificiale" (Mimesis, 2024) scritto da Floriana Ferro.
L'autrice, esperta di tradizione fenomenologica, utilizza questo approccio per indagare il rapporto tra l'umano e le nuove tecnologie digitali, fino a giungere a una proposta originale su come dovremmo vivere tale rapporto. Il libro si basa sul pensiero di Maurice Merleau-Ponty, con particolare attenzione al concetto di "carne", che il filosofo francese elabora nella tarda fase del suo pensiero. Questo concetto nasce dall'esigenza di superare il dualismo tra corpo e mente, in favore di un monismo che annulli la distinzione tra Leib e Körper.
Nel libro "Il visibile e l'invisibile" (1964), Merleau-Ponty scrive: "Ciò che chiamiamo carne, questa massa interiormente travagliata, non ha nome in nessuna filosofia. Medium formatore dell'oggetto e del soggetto, essa non è l'atomo d'essere, l'in sé duro che risiede in un luogo e in un momento unici […]. Si deve pensare la carne non già a partire dalle sostanze, […] ma, dicevamo, come elemento, emblema concreto di un modo d'essere generale" (Merleau-Ponty, 2003, p. 163). Il concetto di "carne" mostra, dunque, una realtà viva e dinamica, in cui i vari elementi interagiscono tra loro grazie a un comune modo d'essere. La figura che rappresenta al meglio questa situazione è quella del chiasma, caratterizzata da un intreccio dinamico tra polarità divergenti.
Il libro "Fenomenologia del digitale" esplora i temi del digitale e dell'Intelligenza Artificiale attraverso la prospettiva fenomenologica. Viene così proposta una lunga introduzione alla fenomenologia del digitale, che rimodula la questione della tecnica e tratta lo sviluppo di nuove dimensioni, come la realtà aumentata e la realtà virtuale, e l'avvento di nuovi corpi, sia ibridi sia robotici. L'autrice individua problemi cardine e possibilità di sviluppo della rivoluzione digitale, ispirandosi ai testi di filosofi come Husserl e Merleau-Ponty, e ampliandone le riflessioni attraverso pensatori del digitale e del postumano come Chalmers, Ihde, Verbeek e Braidotti.
Malgrado le molteplici influenze, l'autrice non si limita a presentare una somma di posizioni diverse, ma si confronta criticamente con l'ingegneria informatica e con le teorie della Object-Oriented Ontology, della postfenomenologia e del transumanesimo. Oltre a ciò, pur considerando con favore le opportunità offerte dai dispositivi digitali, l'autrice riconosce le criticità del progresso, proponendo una comprensione ad ampio raggio della rivoluzione tecnologica. Il libro presenta una prospettiva in grado di coniugare il monismo ontologico di Merleau-Ponty con una visione postumana e non antropocentrica. Il risultato è una riflessione sulla stratificazione del reale e sull'intreccio tra umano e tecnologico, analogico e digitale, offrendo nuove possibilità per conoscere e agire in una realtà sempre più complessa.
Caratteristiche | Valore |
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Titolo | Fenomenologia del digitale. Corpi e dimensioni al tempo dell'intelligenza artificiale |
Autore | Floriana Ferro |
Editore | Mimesis Edizioni |
Anno di pubblicazione | 2024 |
Numero di pagine | 218 |
ISBN | 9791222315607 |