Un'analisi del capitalismo come forza che rimodella il mondo, generando squilibri e crisi, ma anche aprendo la strada a nuove possibilità di trasformazione sociale e spaziale.
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"Geografia del dominio. Capitalismo e produzione dello spazio" offre una sintesi introduttiva al pensiero di David Harvey, esplorando come il capitalismo, nella sua incessante ricerca di accumulazione, rimodella costantemente gli equilibri economici, politici, ambientali e sociali del nostro mondo.
Il libro analizza il capitalismo come un sistema che produce spazio, influenzando profondamente i paesaggi e le relazioni spazio-temporali. L'uniformazione del mondo attraverso il mercato genera una proliferazione di differenze economiche, sociali, geografiche e culturali, rendendo il sistema intrinsecamente instabile e soggetto a crisi croniche.
Harvey esamina come il capitalismo cerchi costantemente "soluzioni spaziali" per superare le proprie contraddizioni e le catastrofi che esso stesso produce. La dialettica tra produzione e distruzione, omogeneizzazione e differenziazione, è centrale per comprendere il capitalismo globale e per individuare le strategie per superarlo.
Quest'opera invita a comprendere le logiche spaziali del capitalismo per poterle contrastare, rompendo i rapporti diseguali che lo alimentano e aprendo la strada a un futuro più equo e sostenibile.