Un saggio che analizza in profondità i Vangeli, mettendo in discussione interpretazioni tradizionali e portando alla luce possibili censure. L'autore, attraverso un'analisi filologica dei testi originali greci, cerca di ricostruire il vero significato delle parole di Gesù, spesso travisato.
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Questo saggio di Giulio Blasi, "Gesù non amava i nemici. Quello che i vangeli greci raccontano e le traduzioni censurano", edito da Nessun Dogma, si propone di analizzare in profondità il messaggio originale dei Vangeli, mettendo in discussione alcune interpretazioni tradizionali e portando alla luce possibili censure e manipolazioni avvenute nel corso dei secoli.
L'autore, attraverso un'attenta analisi filologica dei testi originali greci, cerca di ricostruire il vero significato delle parole di Gesù, spesso travisato da traduzioni successive e da interpretazioni ideologiche. Il libro si concentra in particolare sul concetto di amore verso i nemici, uno dei pilastri del messaggio evangelico, e ne mette in discussione l'interpretazione tradizionale, sostenendo che Gesù non predicava un amore indiscriminato verso tutti, ma un amore selettivo, rivolto a coloro che si pentono e si convertono.
Blasi sostiene che nel corso dei secoli i Vangeli sono stati oggetto di censure e manipolazioni, volte a edulcorare il messaggio originale e a renderlo più accettabile al potere politico e religioso. L'autore porta esempi concreti di traduzioni tendenziose e di omissioni di passi scomodi, che avrebbero alterato il vero significato delle parole di Gesù.
Questo saggio è un libro provocatorio e stimolante, che invita il lettore a riflettere criticamente sul messaggio dei Vangeli e a metterne in discussione le interpretazioni tradizionali. Un'opera che farà sicuramente discutere e che susciterà un acceso dibattito tra studiosi e appassionati di storia e religione.