Un'analisi approfondita del pensiero di Giulio Carlo Argan riguardo al restauro delle opere d'arte, concepito non come un semplice ritorno all'ipotetica condizione originaria, ma come un atto di coscienza che tiene conto della sua storia e del suo significato nel presente.
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Questo libro, edito da Nardini e curato da Valentina Russo, offre un'analisi approfondita del pensiero di Giulio Carlo Argan riguardo al restauro delle opere d'arte. Argan, figura di spicco nel panorama culturale italiano del XX secolo, ha lasciato un'impronta indelebile nel campo della storia dell'arte e della critica, e le sue riflessioni sul restauro continuano ad essere di grande attualità.
Argan concepisce il restauro non come un semplice ritorno all'ipotetica condizione originaria dell'opera, ma come un atto di coscienza che tiene conto della sua storia e del suo significato nel presente. Il suo approccio si discosta da una visione puramente conservativa, privilegiando invece una lettura critica e interpretativa dell'opera d'arte.
L'obiettivo del restauro, secondo Argan, non è tanto quello di riportare l'opera a come era, ma di preservarne l'autenticità per le generazioni future. L'autenticità dell'arte, per Argan, è strettamente connessa all'autenticità della vita stessa. L'opera d'arte restaurata deve parlare al presente, stimolare la riflessione e arricchire la nostra esperienza del mondo.
Il volume si rivolge a studenti, studiosi, professionisti del settore e a tutti coloro che sono interessati ad approfondire il pensiero di uno dei più grandi intellettuali italiani del Novecento. Un'occasione imperdibile per comprendere il significato profondo del restauro e il suo ruolo nella conservazione del nostro patrimonio culturale.