Gli aspetti irrilevanti

Un viaggio nella vita, tra il dolore e il riso

Cosa hanno in comune la vita di Elsina Marone, miliardaria e pilota di Formula 1, e quella di Salvatore Varriale, boss della camorra nascosto in uno scantinato del casertano? E quelle di Peppino Valletta, cantante di piano-bar, e di Linda Giugiù, imbattibile al tavolo da poker? O ancora quelle di Aristide Perrella, forza della natura, di Donna Emma, perfida viceportiera a Napoli, di Girolamo Santagata, avvocato romano e misantropo, di Enza Condé, scienziata di fama mondiale, di Marco Valle, bolognese e taciturno, e di Settimio Valori, uomo di sconcertante banalità?

Hanno in comune che sono, appunto, vite. E come ogni vita sono composte di tutte le cose che ci sembrano decisive e non lo sono, di momenti di felicità e abissi di dolore, di una apparente monotonia rotta da squarci di luce e grazia, da illuminazioni improvvise, da migliaia di aspetti forse irrilevanti ma non per questo secondari.

Un libro che ti cattura

Partendo dai ritratti del fotografo Jacopo Benassi, Paolo Sorrentino immagina l'esistenza delle persone immortalate, senza conoscere i loro nomi, le loro generalità, che cosa facciano o abbiano fatto. E il risultato è un libro in cui Sorrentino alterna i registri e i contenuti, passando nel giro di una frase dal dolore al riso, dalla commozione all'ironia, raccontando senza soluzione di continuità storie d'amore, di solitudine e di amicizia, commedie, melodrammi, tragedie e farse.

I personaggi del libro si dispongono l'uno accanto all'altro e sembrano interagire a distanza, come le figure che compongono un grande, meraviglioso affresco il cui soggetto è la vita stessa, figure non indispensabili se prese singolarmente ma fondamentali all'armonia e alla forza del dipinto.

Chiusa l'ultima pagina, "Gli aspetti irrilevanti" appare per quello che è: un romanzo corale sull'esistenza umana.