"Gli Occhiali d'Oro" di Giorgio Bassani, ambientato nella Ferrara degli anni '30, narra l'amicizia tra un giovane studente ebreo e un medico omosessuale, sullo sfondo dell'oppressione fascista e dell'intolleranza verso le diversità. Un romanzo toccante sull'emarginazione e la ricerca della propria identità.
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Immergiti nella Ferrara degli anni '30, un'epoca di splendore culturale ma anche di crescente oppressione politica, con il romanzo "Gli Occhiali d'Oro" di Giorgio Bassani, edito da Feltrinelli. Questo romanzo esplora le vite intrecciate di un giovane studente ebreo e di un affermato medico, Athos Fadigati, sullo sfondo di un'Italia fascista che inizia a mostrare il suo volto più intollerante.
Il narratore, un giovane studente ebreo, trova in Athos Fadigati, un medico di grande fama, un amico e un confidente. L'amicizia tra i due si sviluppa in un contesto sociale soffocante, dove le differenze sono viste con sospetto e intolleranza. Il dottor Fadigati, con i suoi occhiali d'oro, diventa il simbolo di una diversità mal tollerata, un uomo colto e raffinato, ma intrappolato in una solitudine profonda a causa della sua presunta omosessualità.
Bassani dipinge un ritratto vivido di due solitudini che si incontrano e si riconoscono. Da un lato, il dottor Fadigati, emarginato per la sua omosessualità, un "peccato" non redimibile nell'Italia fascista. Dall'altro, il giovane narratore, che sperimenta sulla propria pelle l'antisemitismo crescente, vedendo la sua identità ebraica come un marchio di diversità.
Il romanzo culmina in una catarsi tragica, dove le vite dei protagonisti sono segnate dalla discriminazione e dall'intolleranza. Gli occhiali d'oro del dottor Fadigati diventano il simbolo di una diversità che non può essere accettata, mentre l'ebraismo del narratore preannuncia un futuro di persecuzione e sofferenza.
"Gli Occhiali d'Oro" è un romanzo che invita alla riflessione e alla comprensione, un'opera che ci ricorda l'importanza di combattere ogni forma di pregiudizio e di discriminazione.