Un'analisi approfondita del peccato capitale della gola, dalla sua storia antica alle implicazioni moderne, tra fast food e ricerca del cibo genuino. Il libro esplora il rapporto tra cibo, eccessi e la questione se l'ingordigia sia un vizio volontario o una predisposizione genetica.
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"Gola: la passione dell'ingordigia" di Francesca Rigotti, edito da Il Mulino, esplora uno dei vizi capitali più evidenti, inscritto sia nella carne che nell'anima. Il libro analizza come la gola, con la sua diffusione globale, sia alla base dell'obesità mondiale, un'epidemia definita "globesity".
L'autrice illustra gli aspetti moderni che hanno modificato questo peccato, dagli eccessi del fast food e della McDonaldizzazione alla ricerca dello slow food e del cibo biologico. Rigotti ripercorre la storia dell'ingordigia, dai banchetti smisurati del mondo antico ai menu del commissario Montalbano, dagli abusi gastronomici delle tavole imperiali all'insaziabile Pantagruele.
Il libro solleva interrogativi cruciali sul rapporto tra cibo, concessione e proibizione. Ci si chiede se la gola sia un peccato volontario o una predisposizione genetica, un dilemma che dietologi e medici affrontano oggi.
"Gola: la passione dell'ingordigia" offre una riflessione stimolante e approfondita su un tema di grande rilevanza sociale e culturale, invitando il lettore a interrogarsi sul proprio rapporto con il cibo e con il piacere della tavola.