Un'analisi approfondita sull'hate speech, ovvero i discorsi d'odio, e il loro impatto sulla società. Il libro mette in luce come il linguaggio sia uno strumento chiave che plasma le nostre identità sociali, crea e rinforza le asimmetrie e le ingiustizie sociali, diffonde e legittima i pregiudizi e la discriminazione, fomenta l'odio e la violenza.
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"Hate speech. Il lato oscuro del linguaggio" di Claudia Bianchi, edito da Laterza, è un'indagine lucida e approfondita su un fenomeno sempre più pervasivo: l'hate speech, ovvero i discorsi d'odio. In un'epoca in cui la comunicazione digitale ha assunto un ruolo centrale nelle nostre vite, il linguaggio si rivela uno strumento potente, capace di plasmare le identità sociali, creare asimmetrie e ingiustizie, diffondere pregiudizi e, nei casi più estremi, fomentare l'odio e la violenza.
L'autrice mette in luce come chi parla, soprattutto da posizioni di autorità, abbia una grande responsabilità. Le parole, infatti, cambiano i limiti di ciò che può essere detto e, di conseguenza, di ciò che può essere fatto. Bianchi analizza come espressioni e frasi che comunicano derisione, disprezzo e ostilità verso gruppi identificati sulla base di tratti sociali (etnia, religione, genere, orientamento sessuale, disabilità) possano avere conseguenze devastanti.
Il libro esplora le diverse forme di hate speech, analizzando i meccanismi linguistici e sociali che ne permettono la diffusione. Bianchi dimostra come il linguaggio non sia solo uno strumento di comunicazione, ma anche uno strumento di potere, capace di creare e rafforzare le disuguaglianze sociali.
"Hate speech. Il lato oscuro del linguaggio" è una lettura fondamentale per chiunque voglia comprendere le dinamiche dell'odio online e il suo impatto sulla società. Un libro che invita alla riflessione e alla responsabilità nell'uso delle parole, per costruire un futuro più inclusivo e rispettoso.
Keywords: Hate speech, linguaggio, odio online, violenza, discriminazione, pregiudizi, comunicazione, Laterza, Claudia Bianchi.