I deserti non sono vuoti

Questo libro esplora il concetto di deserto e il suo rapporto con la colonialità, il potere e l'architettura. Attraverso contributi di diversi autori, vengono analizzati gli impatti dello sfruttamento e della violenza discreta su ambienti considerati 'vuoti', svelando le dinamiche spaziali della colonialità e della produzione di regimi di razzializzazione. Il libro include esempi concreti, come gli esperimenti nucleari francesi nel Sahara algerino e le loro conseguenze transgenerazionali.

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Dettagli sul prodotto

I deserti non sono vuoti: Un'analisi critica della colonialità e del suo impatto ambientale

Questo libro, curato da Samia Henni, non è una semplice raccolta di saggi, ma un'esperienza multidisciplinare che esplora il concetto di deserto e il suo rapporto con la colonialità, il potere e l'architettura. Attraverso contributi di diversi autori, "I deserti non sono vuoti" svela come la percezione di questi ambienti come "vuoti" abbia giustificato secoli di sfruttamento, violenza e distruzione.

Un viaggio attraverso deserti reali e metaforici

Il libro non si limita ai deserti di sabbia, ma abbraccia una visione più ampia, includendo ambienti diversi come oceani ghiacciati, la foresta amazzonica e la Carelia. Ogni capitolo offre una prospettiva unica, mettendo in luce come le istituzioni, soprattutto quelle coloniali, abbiano sistematicamente ignorato o minimizzato la vita presente in questi luoghi, siano esse forme di vita vegetale e animale, o popolazioni indigene.

La violenza discreta della colonialità

Un tema centrale è la "violenza discreta" della colonialità, una forma di sfruttamento silenzioso e spesso invisibile che si manifesta attraverso l'appropriazione, la manipolazione e l'inquinamento di ambienti considerati vuoti. L'esempio degli esperimenti nucleari francesi nel Sahara algerino, con le sue conseguenze transgenerazionali sulla popolazione locale, è un potente esempio di questa violenza.

Architettura e colonialità: un legame indissolubile

Il libro analizza anche il ruolo dell'architettura nella perpetuazione della colonialità, mostrando come le strutture costruite abbiano contribuito a plasmare e controllare questi ambienti e le loro popolazioni. L'obiettivo è quello di rendere visibili le politiche di rappresentazione, estrazione e migrazione forzata, svelando le dinamiche spaziali della colonialità e della produzione di regimi di razzializzazione.

Autori e contributi

  • Samia Henni: Storica degli ambienti costruiti, distrutti e immaginati, autrice di libri pluripremiati come "Architecture of Counterrevolution" e "Colonial Toxicity".
  • Antonio Di Campli: Ricercatore in Urbanistica presso il Politecnico di Torino, con esperienza internazionale in diverse scuole di architettura.
  • Camillo Boato: Professore e collaboratore di Samia Henni nel progetto.

"I deserti non sono vuoti" è un libro fondamentale per chiunque sia interessato a temi come la colonialità, l'ambientalismo, l'architettura e la giustizia sociale. Un'opera che invita a ripensare il nostro rapporto con l'ambiente e a riconoscere la complessità e la ricchezza di luoghi spesso considerati marginali e vuoti.

Specifiche

AutoreSamia Henni, Antonio Di Campli, Camillo Boato
EditoreLetteraVentidue
LinguaItaliano
ISBN9788862429054
Data di pubblicazione2024
GenereSaggi, Studi ambientali, Architettura
FormatoCopertina flessibile
Numero di pagine(da verificare)