Un libro di memorie che racconta l'odissea degli alpini in linea sul Don e poi nella tragica rotta del gennaio 1943, con un'eloquenza secca e cruda che non lascia spazio a retorica o abbellimenti letterari.
"I lunghi fucili" è un libro di memorie scritto da Cristoforo Moscioni Negri, comandante degli alpini durante la campagna di Russia. Il libro racconta l'odissea degli alpini in linea sul Don e poi nella tragica rotta del gennaio 1943, con un'eloquenza secca e cruda che non lascia spazio a retorica o abbellimenti letterari.
Moscioni descrive la guerra come un'esperienza spietata e senza senso, in cui l'esercito italiano era mal condotto e peggio equipaggiato, costretto a combattere al fianco di un alleato tedesco ben diversamente fornito, guidato e motivato. La guerra, secondo Moscioni, trova il suo senso solo nella dimensione ravvicinata, nella comunione del tenente con i suoi alpini, nel dovere umano e militare della solidarietà, nel farcela insieme entro l'insensatezza di un'organizzazione inefficiente e stupida.
"I lunghi fucili" è un'opera di denuncia contro la guerra e contro l'organizzazione militare italiana, ma è anche un'ode alla resistenza e alla solidarietà degli alpini, che si sono trovati a combattere in condizioni estreme. Il libro è stato definito da Italo Calvino come "una delle più impressionanti, polemiche e dure testimonianze sull'esperienza della guerra italiana al fronte russo".
Se siete interessati alla storia della Seconda Guerra Mondiale, alla guerra di Russia e all'esperienza degli alpini, "I lunghi fucili" è un libro che vi consiglio di leggere. È un libro che vi lascerà sicuramente un segno, sia per la sua crudezza che per la sua forza evocativa.
Autore | Cristoforo Moscioni Negri |
---|---|
Editore | Einaudi |
Anno di pubblicazione | 1956 |
Genere | Memorie |
Lingua | Italiano |
Formato | Paperback |
Pagine | 256 |