Un'analisi della storia dell'arte attraverso la rappresentazione del corpo, con particolare attenzione agli esclusi e ai vinti, in un percorso che abbraccia diverse epoche e stili artistici, da Giotto a Kentridge.
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"I vinti. Il corpo nella storia dell'arte" di Tomaso Montanari, edito da Solferino, offre una prospettiva unica e coinvolgente sulla storia dell'arte. Lungi dall'essere una semplice cronologia di opere e artisti, questo libro esplora il tema del corpo come elemento centrale, concentrandosi in particolare sugli esclusi, gli sconfitti e i vinti, in contrasto con le figure dei vincitori e dei potenti.
Montanari ci guida attraverso un affascinante percorso che abbraccia diverse epoche e stili artistici. Dalle opere di Giotto e Ambrogio Lorenzetti, passando per Donatello e Masaccio, fino a Michelangelo, il libro analizza come il corpo è stato rappresentato e interpretato nel corso dei secoli. Non mancano riferimenti al discusso monumento dei Quattro Mori di Livorno, ai capolavori di Caravaggio e Bernini, e alle rappresentazioni di uomini e donne non europei nell'arte dell'Illuminismo.
L'autore non si limita a una semplice analisi estetica, ma affronta temi sociali e politici di grande rilevanza. Dai corpi proletari del Quarto Stato di Pelizza da Volpedo al corpo martoriato di Aldo Moro, monumentalizzato da William Kentridge, il libro ci invita a riflettere sul significato del corpo nella storia e nella società. Un percorso che aiuta a leggere il nostro passato ma anche il drammatico presente dei più deboli, della guerra e delle sue vittime.
Con uno stile di scrittura chiaro e coinvolgente, Tomaso Montanari offre uno sguardo nuovo e curioso sulla storia dell'arte. Un libro che si legge come un romanzo, capace di appassionare sia gli esperti del settore che i semplici amanti dell'arte. Un invito a guardare le opere d'arte con occhi diversi, scoprendo significati nascosti e connessioni inaspettate.