Il libro racconta la tragedia del Moby Prince, analizzando le cause dell'incidente, le responsabilità e le conseguenze. Un'opera di ricerca e di memoria che ricorda le vittime del disastro e invita a prevenire tragedie simili in futuro.
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Il 10 aprile 1991, nella rada del porto di Livorno, si verificò un tragico incidente marittimo che ha segnato la storia italiana: la collisione tra il traghetto Moby Prince e la petroliera Agip Abruzzo. Il traghetto, diretto ad Olbia, entrò in collisione con la petroliera, provocando un violento incendio che avvolse l'imbarcazione. L'incendio, alimentato dal petrolio fuoriuscito dalla petroliera, causò la morte di tutte le 140 persone a bordo, tra passeggeri ed equipaggio. L'unico sopravvissuto fu il giovane mozzo napoletano Alessio Bertrand, che si salvò gettandosi in acqua.
Il disastro del Moby Prince è stato il peggiore nella storia della marina mercantile italiana dopo la seconda guerra mondiale. È stato anche uno dei due peggiori disastri ambientali in Italia, insieme all'esplosione e alla perdita della petroliera Amoco Milford Haven avvenuta il giorno successivo in un incidente non correlato vicino a Voltri.
Questo libro, scritto da Francesco Sanna e Gabriele Bardazza, ripercorre la tragedia del Moby Prince, analizzando le cause dell'incidente, le responsabilità e le conseguenze. Il libro è un'indagine dettagliata che offre un quadro completo di uno dei più grandi disastri marittimi della storia italiana.
Il Caso Moby Prince è un libro importante che non solo racconta una tragedia, ma anche un'opera di ricerca e di memoria. Il libro è un monito per non dimenticare le vittime del disastro e per evitare che tragedie simili si ripetano in futuro.