Questo saggio di Giorgio Agamben analizza il potere sovversivo della lingua attraverso l'esempio dei giganti della letteratura europea, come Morgante e Gargantua. Agamben ci invita a vedere la lingua come un corpo vero e proprio, che si vede, si sente, si tocca, e che sfugge a ogni identità grammaticale e lessico definito.
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In questo saggio, Giorgio Agamben ci conduce in un'affascinante esplorazione del potere sovversivo della lingua, prendendo come esempio i giganti della letteratura europea, come Morgante, Gargantua, Fracasso e Pantagruel. Questi personaggi, apparsi tra la fine del Quattrocento e la metà del Cinquecento, sono caratterizzati da una dismisura fisica che si riflette in una lingua altrettanto esorbitante e licenziosa.
Agamben ci invita a guardare alla lingua non come a un semplice segno di un concetto mentale, ma come a un corpo vero e proprio, con una sua fisiologia e anatomia. La lingua dei giganti è un corpo in fuga, che sfugge a ogni identità grammaticale e lessico definito, un corpo che si vede, si sente, si tocca.
L'idioma di Pantagruel è immenso quanto il suo corpo, e altrettanto esorbitante è la lingua maccheronica del poema di Folengo. Rabelais, con la sua furia neologistica, crea parole che sfidano ogni regola grammaticale, mentre Folengo inventa una lingua completamente nuova, il maccheronico, che mescola il volgare e il latino in modo audace e sovversivo.
Agamben ci ricorda che il corpo umano diventa la misura del mondo nel momento in cui, uscendo da ogni misura, diventa propriamente smisurato. I giganti, con la loro immensità, sfidano le convenzioni e le norme sociali, e la loro lingua, altrettanto smisurata, diventa uno strumento di liberazione e di sovversione.
"Il corpo della lingua" è un'opera che invita a riflettere sul potere della parola e sulla sua capacità di plasmare il mondo, di sfidare le convenzioni e di creare nuove realtà. Un libro che ci invita a guardare alla lingua con occhi nuovi, a scoprire la sua bellezza e la sua potenza, e a usarla come strumento di libertà e di creatività.