"Il Cunto de li Cunti" è una raccolta di cinquanta fiabe napoletane, scritte da Giambattista Basile e riadattate da Roberto De Simone per un pubblico contemporaneo. L'opera è ricca di linguaggio barocco, dialetto napoletano e riferimenti alla Commedia dell'Arte. Le illustrazioni sono di Gennaro Vallifuoco.
"Il Cunto de li Cunti", opera di Giambattista Basile, è una raccolta di cinquanta fiabe di origine popolare, raccontate nel corso di cinque giornate, inserite all'interno di una cornice narrativa più ampia. Pubblicato postumo con il nome del suo autore anagrammato in quello di Gian Alesio Abbatutis, "Il Cunto de li Cunti" è stato la fonte di ispirazione di gran parte della letteratura fiabesca europea, basti citare "La gatta cenerentola" e "Cagliuso", storia di un gatto sapiente che aiuta un poveruomo a far fortuna.
Giambattista Basile, partendo dalle fiabe popolari napoletane, ha elaborato una complessa quanto affascinante opera letteraria, connotata da un raffinato e composito linguaggio. Nel "Cunto", Basile ha saputo fondere l'autentico dialetto napoletano e le costruzioni sintattiche del Decamerone, coniugando espressioni gergali, proverbi, invettive plebee, con parodistiche metafore nel sontuoso stile barocco dei suoi tempi.
Basile ha saputo bilanciare in un geniale equilibrio altezze poetiche e basse scurrilità, linguaggio sublime e lazzi osceni, ciarlatanismo ed erudizione, erotismo e sentimenti, magia rinascimentale e mitologia popolare, con un orecchio rivolto al Boccaccio, agli umanisti, al Rabelais, al Marino, e l'altro ai quartieri di Forcella, di Porta Capuana, di Piazza Mercato.
Rilevante nell'alchimia linguistica del "Cunto" è anche la componente teatrale, espressa con un sapiente dosaggio di ritmi nella narrazione, e soprattutto nei dialoghi, ma che si realizza appieno nei monologhi dei personaggi, il cui linguaggio sembra derivare dai repertori della Commedia dell'Arte. E a tale proposito, le inevitabili associazioni tra alcuni momenti narrativi del "Cunto" e alcuni modi e forme del teatro shakespeariano fanno ipotizzare una circolazione orale di repertori carnevaleschi, di formulari comici e drammatici, se ad essi attinsero largamente sia il Basile che Shakespeare.
Roberto De Simone, nel rispetto della tradizione e del linguaggio originale, ha riadattato il "Cunto de li Cunti" per un pubblico contemporaneo, mantenendo la turgida costruzione del periodare barocco, ma modificando la punteggiatura per facilitare la scorrevolezza della lettura e agevolare la fruizione immediata dell'opera.
Le illustrazioni, composte da cornici ricche di rimandi mitologici che custodiscono rare immagini napoletane di fine Ottocento, sono di Gennaro Vallifuoco.
Giambattista Basile (Giugliano, 1566-1632), soldato al servizio di Venezia, governatore di diverse terre del viceregno napoletano, intellettuale versatile e brillante. Entrò a far parte dell'Accademia degli Stravaganti e in seguito dell'Accademia degli Oziosi.
Caratteristiche | Valore |
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Autore | Giambattista Basile |
Riscrittura | Roberto De Simone |
Editore | Einaudi |
Lingua | Italiano |
Anno di pubblicazione | 2002 |
Numero di pagine | 949 |
Formato | Copertina rigida |
ISBN-13 | 9788806142148 |
ISBN-10 | 8806142143 |