"Il gioco dei dadi" di San Cipriano è un'analisi critica e profonda del gioco d'azzardo, che esplora le sue implicazioni morali e sociali. Un'opera che invita a riflettere sulla responsabilità individuale e i pericoli dell'avidità.
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"Il gioco dei dadi" (De Aleatoribus) di San Cipriano, vescovo di Cartagine nel III secolo d.C., è un'opera che affronta il tema del gioco d'azzardo e delle sue implicazioni morali e sociali. In questo saggio, Cipriano condanna il gioco dei dadi come un'attività futile e dannosa, che allontana i cristiani dai loro doveri religiosi e li espone a tentazioni e vizi.
Il libro, edito da EDB nel 2006, offre una riflessione profonda sulla natura del rischio, della fortuna e della responsabilità individuale. L'autore analizza le motivazioni che spingono le persone a giocare, evidenziando i pericoli dell'avidità e della dipendenza.
Questo libro è un'opera preziosa per chiunque sia interessato alla storia del pensiero cristiano, all'etica e alla filosofia morale. Offre spunti di riflessione attuali e stimolanti, invitando il lettore a interrogarsi sul significato della vita, sul valore del tempo e sull'importanza di fare scelte consapevoli.
Cipriano di Cartagine (200 ca. - 258 d.C.) è stato uno scrittore e vescovo romano, venerato come santo da tutte le Chiese cristiane che ammettono il culto dei santi. È stato una figura di spicco del cristianesimo del III secolo, noto per la sua eloquenza, la sua fermezza nella fede e il suo impegno per la difesa dei poveri e degli oppressi.