Un'analisi profonda del ruolo dell'architettura nella società contemporanea, esplorando il legame tra estetica e politica attraverso un percorso genealogico dell'arte italiana e mediterranea. Un invito alla fratellanza nel mondo dell'architettura, per la costruzione di una comunità consapevole e responsabile.
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"Il giuramento di Pan per una fratellanza estetico-politica in architettura" di Gianluca Peluffo, edito da Marsilio, è un'opera che invita a riflettere sul ruolo dell'architettura nella società contemporanea. Lungi dall'essere un manuale tecnico, questo libro si presenta come un appassionato manifesto, un invito alla fratellanza nel mondo dell'architettura, un settore cruciale per il benessere collettivo.
Gianluca Peluffo, affermato architetto, abbandona le vesti del teorico per indossare quelle del pensatore inquieto, ponendo l'accento sulla dimensione estetico-politica del mestiere. Il volume si articola attorno all'idea centrale che l'architettura rappresenti il punto d'incontro tra il sentire individuale e quello collettivo di una comunità.
Attraverso l'analisi dello spazio e del linguaggio, Peluffo esplora come questa "fusione di orizzonti" anti-individualista possa perseguire l'obiettivo della "costruzione del cittadino". In questo contesto, il ruolo politico dell'architettura diviene non solo auspicabile, ma inevitabile, un destino intrinseco alle dimensioni fisiche e spirituali del costruire.
L'autore traccia un percorso genealogico dell'arte italiana, e più in generale mediterranea, individuando un meccanismo estetico-politico trasversale e interdisciplinare. Un'analisi profonda che invita a riconsiderare il ruolo dell'architettura nel plasmare la nostra identità culturale e sociale.