Il mare non bagna Napoli

Un viaggio nell'oscurità di Napoli

"Il mare non bagna Napoli" è una raccolta di racconti e reportage giornalistici di Anna Maria Ortese, pubblicata nel 1953. Un'opera che si addentra nel cuore oscuro della città partenopea, svelando la sua anima tormentata e la sua bellezza struggente.

Un'atmosfera spettrale

Attraverso la lente di Ortese, Napoli si trasforma in un regno di ombre e fantasmi, dove la vita quotidiana si intreccia con la morte e la memoria. Le colline, il mare, le case e gli oggetti comuni assumono un'aura spettrale, come se fossero avvolti da un velo di mistero e di dolore.

Sguardi allucinati e dolcissimi

La scrittrice cattura la spettralità di Napoli con uno sguardo allucinato e dolcissimo, che penetra nel profondo dei personaggi e ne svela le anime tormentate. I suoi racconti sono come un viaggio nell'Ade, dove la vita e la morte si fondono in un'unica, inquietante danza.

Un'opera di grande intensità

"Il mare non bagna Napoli" è un'opera di grande intensità e bellezza, che ha conquistato il pubblico e la critica fin dalla sua pubblicazione. Un libro che ci invita a guardare Napoli con occhi nuovi, scoprendo la sua anima profonda e la sua struggente bellezza.

Un'opera che ha ispirato

Il primo racconto della raccolta, "Un paio di occhiali", è stato adattato per il cinema nel 2001, dando vita a un cortometraggio diretto da Carlo Damasco.

Un'opera che ha fatto storia

"Il mare non bagna Napoli" è un'opera che ha fatto storia, diventando un punto di riferimento per la letteratura italiana. Un libro che ci invita a riflettere sulla vita, la morte e la bellezza del mondo.