Un'esperienza tragicomica nel mondo del precariato italiano, tra call center, metodi motivazionali discutibili e raggiri psicologici. Un romanzo cult che ha ispirato il film "Tutta la vita davanti" di Paolo Virzì.
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Immergiti nel mondo surreale e tragicomico del precariato italiano con "Il mondo deve sapere" di Michela Murgia. Un romanzo che ha ispirato il film "Tutta la vita davanti" di Paolo Virzì, e che continua a far riflettere, indignare e, sorprendentemente, ridere.
Nel gennaio 2006, Michela Murgia viene assunta nel call center della multinazionale americana Kirby, produttrice di un aspirapolvere da tremila euro, soprannominato affettuosamente "il mostro". Per trenta giorni, l'autrice si addentra nelle tecniche di "telemarchètting" e persuasione occulta, svelando un modello lavorativo a metà tra berlusconismo e Scientology.
Parallelamente all'esperienza lavorativa, Murgia apre un blog dove riporta senza filtri quel che succede nel call center: metodi motivazionali discutibili, raggiri psicologici, castighi aziendali. Un racconto grottesco e illuminante che mette a nudo le dinamiche del precariato in Italia.
Con una nuova prefazione dell'autrice, "Il mondo deve sapere" è un libro da leggere e rileggere, per non dimenticare e per continuare a lottare per un mondo del lavoro più giusto e dignitoso.