Un'analisi approfondita della figura paterna nella letteratura, esplorando padri forti e deboli, assenze e presenze, attraverso esempi classici e contemporanei. Giorgio Ficara offre una prospettiva originale sul tema del patriarcato e della sua evoluzione.
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In "Il padre sulle spalle. Debolezza del patriarcato in letteratura", Giorgio Ficara esplora le diverse sfaccettature della figura paterna attraverso un'analisi approfondita di opere letterarie classiche e contemporanee. L'autore si concentra in particolare sui padri che hanno perso, o stanno per perdere, la loro autorità patriarcale, offrendo una prospettiva originale e stimolante sul tema.
Ficara mette in luce come, nel canone letterario, accanto alla figura del padre forte e autoritario, emerga spesso un padre più sfocato, malinconico e indeciso. Questo nuovo padre, interprete debole della legge paterna, si trova a metà strada tra un esperimento di dolcezza e l'incremento dei valori maschili del profitto e della forza.
L'autore prende come esempio Enea, che alla morte del padre Anchise non piange, ma protesta. Enea si chiede come un padre possa abbandonare il figlio sulla terra, dimenticando che il peso portato sulle spalle era in realtà un sollievo. La sottrazione improvvisa di questa figura paterna diventa una pena troppo severa anche per un eroe.
Accanto ai padri spaventosi e fraudolenti, Ficara analizza figure paterne perplesse, deboli o sentimentali. Da Ettore, guerriero colpito dalla grazia di una nuova vita, a Monaldo Leopardi, benigno e attento a Giacomo come una vecchia balia, fino a Carlo Sbarbaro, con il suo cuore fanciullo.
L'autore osserva come alcuni padri letterari si siano dileguati o siano morti, lasciando i figli liberi. Guardando ai trovatelli più in vista del romanzo occidentale, da Lazarillo a Tom Jones a Tom Sawyer, l'assenza paterna sembra essere stata per loro più vantaggiosa che dannosa.
Ficara conclude la sua analisi con una riflessione sul Padre celeste, figura centrale nella cultura occidentale. Un Padre che tuona e detta la legge, ma anche misericordioso e materno, come lo descrive l'evangelista Luca. Un Padre che, come Zeus, Era ed Efesto, ha lasciato il cielo vuoto, spaventando Pascal. Un Padre silenzioso a cui Karl Rahner rivolge una domanda innocente: "Perché taci, e perché vuoi che ti parli se poi sembra che tu non mi ascolti?"
Parole chiave: letteratura, padri, patriarcato, Einaudi, Giorgio Ficara, analisi letteraria, figure paterne, assenza paterna, Padre celeste.