Un'analisi approfondita dell'evoluzione del concetto di colpa nella società occidentale dal Medioevo al XVIII secolo, con particolare attenzione alla "pastorale della paura" e alle sue radici storiche e culturali.
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"Il peccato e la paura. L'idea di colpa in Occidente dal XII al XVIII secolo" di Jean Delumeau, edito da Il Mulino, è un'opera fondamentale per comprendere l'evoluzione del concetto di colpa nella società occidentale. Attraverso un'analisi approfondita, Delumeau esplora come l'ipercolpevolizzazione si sia radicata nella sensibilità collettiva a partire dal Medioevo, influenzando profondamente la cultura, la religione e la vita sociale.
L'autore individua le origini di questo fenomeno negli ideali ascetici, nel "contemptus mundi" e nel senso di peccato e fragilità umana che si diffusero dai monasteri medievali alla società intera. Delumeau parla di una vera e propria "pastorale della paura", una pedagogia pervasiva attuata attraverso prediche, libri di edificazione e un'iconografia macabra, che mirava a instillare un senso di colpa e timore nei fedeli. Questo processo avvenne parallelamente a una serie di calamità e orrori bellici che segnarono quei secoli, alimentando la convinzione che tali eventi fossero punizioni divine in cerca di una colpa.
Il libro offre un'analisi dettagliata di come l'idea di colpa si sia manifestata e trasformata nel corso dei secoli, dal XII al XVIII, influenzando la morale, il diritto e la vita quotidiana delle persone. Delumeau esplora le diverse sfaccettature del peccato, della paura e della colpa, offrendo una prospettiva illuminante sulla storia della mentalità occidentale.