Il ragazzo del secolo o della rivoluzione perduta

Un viaggio nel cuore degli anni '60 e '70

"Il ragazzo del secolo o della rivoluzione perduta" è il romanzo d'esordio di Gino Castaldo, uno dei più importanti giornalisti musicali italiani. Un'opera che racconta la storia di Luigi, un uomo nato nel 1950, nel pieno del Novecento, e che ha vissuto in prima persona gli anni di grandi cambiamenti sociali, culturali e politici.

Un'epoca di speranze e disillusioni

Il romanzo si apre con Luigi bambino, trasferito da Napoli a Roma, dove si ritrova immerso nell'atmosfera vibrante degli anni '60. La musica, con i suoi beat pulsanti e maliziosi, diventa la colonna sonora di un'epoca di speranze e di rivoluzione. Luigi cresce tra le prime grandi amicizie, il primo amore, nuovi idoli che nascono e muoiono in fretta, e la diffusa e frenetica voglia di cambiamento.

La rivoluzione, con i suoi accordi rock e nuovi strumenti, con i capelli lunghi e le magliette colorate, prende finalmente vita alla fine del decennio, tra manifestazioni, viaggi in terre lontane ed esotiche, e speranze di una libertà assoluta e sfolgorante. Luigi si sposa, lavora a progetti di scrittura e politica, immerso in un clima di grandi rivolgimenti.

Le ombre del passato

Ma la droga e l'improvvisa ondata di violenza degli anni '70 mettono in crisi quei sogni e Luigi va incontro alle prime disillusioni e alle ombre di un tempo che non tornerà. La vicenda privata del protagonista si incrocia con quelle di uomini straordinari, da Andrea Pazienza a Freak Antoni, da Paolo Pietrangeli a Rino Gaetano.

"Il ragazzo del secolo o della rivoluzione perduta" è un romanzo che cattura il lettore con la sua atmosfera nostalgica e la sua capacità di evocare un'epoca che, pur essendo passata, continua a lasciare il segno. Un'opera che ci ricorda che la storia, come la musica, è fatta di alti e bassi, di speranze e disillusioni, di sogni e di realtà.