Questo libro esplora il mondo della letteratura, analizzando le opere come uno spicchio di realtà che necessita di essere interpretato. L'autore affronta questioni classiche come la definizione di letteratura, i codici che la reggono e la possibilità di un giudizio di valore.
Tra le parole e le cose esiste uno stadio intermedio, dove le parole esprimono la loro tensione inesausta a diventare cose. L'officina di questa metamorfosi impossibile, e sempre ritentata, si chiama letteratura. Accanto al mondo vero, i testi letterari allestiscono un intramondo provvisto di statuto peculiare, un luogo di delizie per la mente e per i sensi la cui separatezza ha offerto materia a esplorazioni critiche senza fine.
Le opere non solo racchiudono un'idea del mondo, ma sono esse stesse uno spicchio di realtà che necessita di essere interpretato: sfugge o no a una definizione? quali codici lo reggono? gli si possono applicare plausibilmente le categorie di unità e universalità, anticipazione e ambivalenza? e soprattutto, è legittimo sottoporlo a un giudizio di valore?
Queste sono le questioni classiche che la teoria della letteratura ha affrontato, costeggiato, talora eluso sotto la spinta di pregiudiziali ideologiche o nascosto dietro un eccesso di modellizzazione. Guido Paduano invece non esita a riportarle al centro del discorso, nella loro imprescindibile essenzialità.
Arruola allo scopo una strabiliante confidenza con testi di ogni tempo e di genere differente, dai poemi omerici al teatro shakespeariano al melodramma, una consuetudine altrettanto rara con l'intera tastiera degli orientamenti critici, e il tono affabile che ci aspettiamo da un grande studioso. Gli strani oggetti di quel mondo a parte che la letteratura ci regala adesso appaiono più nitidi e ancora più attraenti.
Caratteristiche | Valore |
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Autore | Guido Paduano |
Editore | Bollati Boringhieri |
Anno di pubblicazione | 2013 |
Numero di pagine | 144 |
Formato | Paperback |
Lingua | Italiano |
ISBN-10 | 8833923754 |
ISBN-13 | 9788833923758 |