Inganno di Stato. Intrighi e tradimenti della polizia politica tra fascismo e Repubblica

Un viaggio nel cuore oscuro della repressione politica in Italia

"Inganno di Stato" di Giorgio Boatti è un'opera di grande rilevanza storica che svela i meccanismi di funzionamento della polizia politica in Italia, dalla dittatura fascista alla Repubblica. Attraverso un'analisi accurata di documenti e testimonianze, Boatti ricostruisce le storie di uomini e donne che hanno vissuto in prima persona la repressione, il tradimento e la violenza.

Un'eredità oscura

Il libro si concentra sulla figura di Guido Leto, capo dell'OVRA (Opera Vigilanza Repressione Antifascista), l'organizzazione di polizia politica del regime fascista. Boatti dimostra come Leto, un funzionario di lungo corso del Viminale, abbia saputo sfruttare la sua esperienza per costruire una rete di spionaggio e repressione che ha attraversato il confine tra fascismo e Repubblica.

Attraverso la ricostruzione di casi specifici, Boatti mette in luce le strategie utilizzate dalla polizia politica per controllare il dissenso, infiltrarsi nei movimenti antifascisti e manipolare le informazioni. Il libro offre una prospettiva inedita sulla continuità tra il regime fascista e la Repubblica, mostrando come le strutture di controllo e repressione siano sopravvissute al crollo del regime.

Un'opera di grande attualità

"Inganno di Stato" è un libro di grande attualità, che ci invita a riflettere sul ruolo della polizia politica nella società contemporanea. In un'epoca in cui la sorveglianza di massa e la manipolazione delle informazioni sono sempre più diffuse, la storia della polizia politica italiana ci offre un monito importante.

Il libro è un'opera di grande valore storico e letterario, che si distingue per la sua accuratezza, la sua chiarezza e la sua capacità di coinvolgere il lettore.