Un antropologo iraniano racconta la sua esperienza di migrazione illegale, analizzando la natura fisica e immaginaria dei confini e le contraddizioni delle democrazie occidentali. Un'analisi critica del sistema delle frontiere contemporanee, arricchita da riflessioni di Kafka, Benjamin e Arendt.
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"Io sono confine", di Shahram Khosravi, è un libro che va oltre la semplice descrizione geografica dei confini, esplorando la loro natura fisica e, soprattutto, immaginaria. L'autore, antropologo iraniano, condivide la sua esperienza personale di migrazione illegale, intrecciando la sua auto-narrazione con un'accurata analisi etnografica.
Partendo dalla sua esperienza di migrante illegale, Khosravi offre uno sguardo unico e privilegiato sul complesso sistema delle frontiere contemporanee. Non si limita a descrivere la realtà dei migranti, ma approfondisce i concetti chiave che definiscono il nostro mondo: cittadinanza, Stato-nazione, diritti e disuguaglianze.
Il libro analizza il "feticismo dei confini" che caratterizza la nostra epoca, mettendo in luce le contraddizioni e le ipocrisie delle democrazie occidentali. Khosravi integra le sue riflessioni con quelle di importanti autori come Kafka, Benjamin e Arendt, creando un'analisi multisfaccettata e ricca di spunti di riflessione.
Attraverso uno "sguardo illegale", l'autore svela lo sfruttamento dei migranti e le retoriche che spesso mascherano questa realtà. Il risultato è una vera e propria cartografia etica e politica del mondo contemporaneo, che invita il lettore a riflettere sulle implicazioni morali e politiche dei confini e delle migrazioni.
Keywords: migrazione, confini, etnografia, Shahram Khosravi, Eleuthera, Stato-nazione, cittadinanza, diritti umani, disuguaglianza, migranti, frontiere, Kafka, Benjamin, Arendt, rifugiati, immigrazione, politica, società, antropologia.