"L'anarchia in 100 canti" è un'esplorazione storica e musicale del movimento anarchico, dalle sue origini all'influenza su artisti contemporanei come De André e Guccini. Un'antologia di canti libertari che racconta storie di individualisti, organizzatori e sognatori di un ideale di libertà e giustizia sociale.
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"L'anarchia in 100 canti" edito da Mimesis, rappresenta un'esplorazione unica e affascinante del movimento anarchico attraverso la sua espressione musicale. Considerato da molti come l'unico movimento politico che può essere interamente cantato, l'anarchia ha radici profonde nella storia del socialismo e continua a suscitare passioni contrastanti.
Questo libro è una grande ricognizione storica del canto libertario dalle sue origini al presente. Un racconto, e allo stesso tempo una vasta antologia, che accosta le storie e i versi di individualisti e organizzatori, di attentatori tenebrosi e avvocati libertari, di pedagoghi catalani e cavapietre carrarini, di tutti i cavalieri erranti di un ideale che per oltre sessant'anni (1870- 1936) fu il principale terrore dei potenti e la più grande speranza degli oppressi.
Nel corso dell'ultimo trentennio dell'Ottocento, l'anarchia si diffuse in Italia e nel mondo, coinvolgendo operai, braccianti, artigiani e intellettuali. La musica ebbe un ruolo cruciale in questa diffusione, con canzoni che sostenevano il movimento anche nei periodi più difficili. Questi canti, spesso condivisi anche da comunisti e socialisti, gettarono le basi per il canto sociale contemporaneo, influenzando artisti del calibro di Fabrizio De André, Léo Ferré, Francesco Guccini e i Sex Pistols.
"L'anarchia in 100 canti" offre un'ampia antologia che intreccia storie e versi di figure diverse, dagli individualisti agli organizzatori, dagli attentatori agli avvocati libertari. Il libro esplora le vicende di pedagoghi catalani, cavapietre carrarini e tutti coloro che hanno abbracciato un ideale che, per oltre sessant'anni, ha rappresentato una minaccia per i potenti e una speranza per gli oppressi.