Un affresco vivido della società franco-borgognona tra il XIV e il XV secolo, un'epoca di transizione tra declino e rinascita. Huizinga esplora temi come la religione, l'ideale cavalleresco, l'amore e la morte, offrendo una riflessione sulle radici culturali dell'Europa.
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Immergiti in un'opera imprescindibile, un punto di riferimento per studiosi e appassionati, a un secolo dalla sua prima pubblicazione. "L'autunno del Medioevo" di Johan Huizinga non è solo un libro di storia, ma una finestra aperta su un'epoca di transizione, un affresco vivido e pulsante della società franco-borgognona tra il XIV e il XV secolo.
Huizinga, ispirato dall'arte dei fratelli Van Eyck, ci conduce in un viaggio attraverso il Tardo Medioevo, non come preludio del futuro, ma come il crepuscolo di un mondo che svanisce, mentre un altro si affaccia all'orizzonte. L'autore mette in luce la continuità tra Medioevo e Rinascimento, esplorando il complesso rapporto tra l'Umanesimo nascente e lo spirito medievale in declino.
Attraverso una sintesi magistrale di erudizione e narrazione, Huizinga evoca figure storiche, uomini e donne che lottano per sopravvivere, cercando un significato in nuove forme di vita e pensiero. Dai temi religiosi all'ideale cavalleresco, dall'amore all'erotismo, dalla bellezza alla morte, l'autore analizza le aspirazioni di un'epoca in profonda trasformazione.
"L'autunno del Medioevo" è una conferma delle radici culturali comuni a tutti gli europei, un'eredità che Huizinga difese con passione contro gli ipernazionalismi e il nazismo. Una lezione di tolleranza e comprensione, oggi più che mai attuale.